I nevi

I nei o nevi melanocitici acquisiti

compaiono in genere dopo il primo anno di vita e possono aumentare in numero e dimensioni durante e anche dopo la crescita completa del corpo, non superando di norma i 5 mm di diametro.

Soltanto il 20% dei soggetti adulti non presenterebbero nevi piani comuni maggiori di 2 mm.E’ verosimile che la presenza dei nevi melanocitici acquisiti in ogni popolazione sia determinata da fattori genetici e ambientali e ciò si verifica maggiormente nelle aree corporee esposte al sole o esposte a ustioni solari e nei soggetti con fototipo chiaro, cioè con capelli rossi o biondi e occhi di colore chiaro.

I nei melanocitici piani comuni

sono costituiti da aggregati di cellule neviche (o melanocitiche) che nella grande maggioranza della popolazione di razza bianca si manifestano all’osservatore come piccole macule cutanee di colorito variabile dal marrone chiaro al marrone scuro, di pochi millimetri di diametro.

A parte i piccoli nevi piani pigmentati comuni, i nevi di Clark

costituiscono la grande maggioranza dei nevi melanocitici acquisiti; appaiono come neoformazioni maculari, maculo-papulari o in piccole placche brunastre abbastanza simmetriche, con forma rotondeggiante o ovalare a volte lievemente irregolare, superficie liscia appena o per nulla palpabile o rilevata al centro, con diametro variabile da pochi millimetri fino anche a un centimetro; è possibile osservare nei nevi di Clark piccole aree regressive di aspetto regolare e di superficie limitata rispetto all’area totale del nevo.

I nevi di Unna

si presentano come formazioni di pochi millimetri, sporgenti, brunastre con base larga o peduncolata, di consistenza morbida e superficie liscia.

Quelli di Miescher

appaiono come formazioni papulose di pochi millimetri, brunastre o del colorito cutaneo, cupoliformi con superficie liscia e limiti regolari, in genere localizzati al viso.

Mentre i nevi di Spitz

insorgono in genere durante l’infanzia, sono frequentemente localizzati al viso, si presentano come formazioni papulose rosse o roseo-brunastre, con superficie liscia e margini regolari.

I nevi di Reed,

da alcuni considerati come variante pigmentata dei nevi di Spitz, appaiono come formazioni in placca o papulose intensamente pigmentate, simmetriche, spesso ad insorgenza nel giovane adulto, in particolare agli arti, poco palpabili, con margini non sempre regolari.

Il nevo blu appare come una neoformazione in placca, papulosa o nodulare che frequentemente si localizza al dorso delle mani e dei piedi, di colorito bluastro omogeneo, superficie liscia.

Altri aspetti clinici delle neoformazioni neviche vanno citati, come il nevo di Sutton o nevo con alone (alone di pelle bianca di forma rotondeggiante intorno al neo), il nevo di Meyerson (con reazione infiammatoria “rossa” circostante).

Si può sostenere con attendibilità che un grande numero di nevi di Clark costituisce un aumentato fattore di rischio per il melanoma cutaneo in soggetti di razza bianca.

Una spiegazione attualmente possibile di ciò potrebbe essere insita nel fatto che il soggetto con molti nei, avendo un maggior numero di cellule neviche, o melanociti, possiede anche una maggiore probabilità di sviluppare un melanoma.

Di contro, esiste il dato oggettivo costituito dal fatto che la grande maggioranza dei melanomi (75-80%) insorge su cute sana, dunque l’espressione di numerosi nevi di Clark potrebbe essere semplicemente uno degli aspetti della pelle che ha un maggior rischio relativo per melanoma, rischio geneticamente iscritto e congiuntamente determinato da fattori ambientali.

Quindi controlli clinici specialistici effettuati con regolarità permettono di identificare, anche con l’aiuto di recenti tecnologie, le formazioni pigmentate sospette da rimuovere in tempo, e nel contempo evitare quanto più possibile di rimuovere formazioni innocue.